Quando mi chiedono quale è la mia professione e dico “Riabilitazione Visiva“, noto che la maggior parte delle volte le persone mi guarda con aria interrogativa.

Cosa significa? Quando mai si è pensato di poter fare qualcosa per i propri occhi che non fosse la correzione ottica o la chirurgia? Ebbene si, si può fare molto, anzi moltissimo.

La vista è il risultato di un complesso “sistema” che è strettamente connesso con gli altri sistemi del nostro organismo.

La vista non è solo vedere o meno i 10 decimi alla tabella di controllo, chiamata Ottotipo bensì è una azione molto complessa che è molto ma molto di più.

Nel processo della Visione gli occhi e il sistema nervoso sono intimamente associati e formano un tutto unico, ciò che agisce su uno di questi elementi si ripercuote anche negli altri elementi.


Da L’arte di Vedere, di Aldous Huxley
Correva l’anno 1943

La vista va vissuta in consapevole armonia con gli altri sistemi che partecipano alla sua performance quotidiana.

La vista è sì quella misurabile in decimi e correggibile in diottrie, ma non solo.

La vista è anche e soprattutto un sistema dalle molte abilità:

la capacità di cogliere i significati

la capacità di vedere i dettagli

la capacità di orientarsi nello spazio

la capacità di percepire la profondità

la capacità di comunicare emozioni e di registrarle nello sguardo degli altri

la capacità di creare relazioni con uno sguardo “libero”

la capacità di immaginare gli spazi mancanti per poterli “ricreare”

La vista è quel meraviglioso “ponte” che ha il magico potere di metterci in contatto con tutti i “sistemi” dentro e fuori di noi.

Oggi la società è in continuo e tumultuoso mutamento ed è una società sempre più “visiva”.

È indispensabile aprirci a una nuova cultura del “vedere” e comprenderne i profondi significati. Così come sappiamo che esiste una scienza che studia le emozioni e gli effetti di queste sulla fisiologia umana, è importante accogliere il manifestarsi di un problema visivo come un campanello di allarme che ci dà l’allerta su un qualcosa che ha smesso di funzionare armoniosamente. La stessa sedentarietà che caratterizza molti stili di vita caratterizza lo “stile di vista”. Troppo spesso si tenta di risolvere tutti i disturbi visivi con lenti speciali sicuramente di grande aiuto ma inadeguate a risolvere “tutti” i disturbi della vista.

Il sistema visivo è strettamente connesso con:

Il sistema nervoso, di cui fa parte

Il sistema posturale

Il sistema stomatognatico

Il sistema gastrointestinale

Il sistema endocrino

Il sistema respiratorio

Il sistema respiratorio è quello che consente agli altri sistemi di funzionare armoniosamente

Il respiro è vita

Il respiro è miglior vista

Il respiro è resilienza

Il mio percorso culturale ha le sue basi nella laurea in ortottica che mi ha dato una formazione “organicistica” dell’occhio e delle sue funzioni. Uscita dalla Clinica Oculistica incominciai a indagare meglio sul funzionamento della vista e mi accorsi ben presto che se insegnavo a respirare ai miei pazienti, piccoli e grandi, avevano dei flash di visione più chiara.

In un lampo cominciai a capire la complessità del “vedere”. Fu così che ripresi in mano un libro già letto durante il periodo universitario e che avevo abbandonato perché mi sembrava troppo complesso! Si trattava di un libro scritto da un paziente del Dr.W.H. Bates che lo guarì da una Cheratite bollosa, una patologia molto grave della cornea. Il paziente era Aldous Huxley e descrisse così bene il Metodo del medico americano che non smisi più di studiarlo e di applicarlo con pazienti sempre più felici delle mie esplorazioni.

Il Metodo ha delle basi molto chiare e semplici che vi posso accennare :

  1. Movimento

  2. Rilassamento

  3. Visione centrale

  4. Immaginazione e memoria

Se riflettiamo, anche per rendere semplice la comprensione di quanto sto raccontando, i nostri occhi hanno bisogno di tutto ciò di cui noi necessitiamo per stare bene in salute.

Movimento

Gli occhi anno bisogno di movimento per dare ai 12 muscoli dei bulbi oculari la possibilità di fluire morbidamente e di ossigenarsi correttamente. E’ importante comprendere che il “movimento” consente agli occhi di “accarezzare” la realtà osservata, proprio come se volessimo “accogliere” l’immagine dentro di noi anziché cercare di afferrarla. “Fissando” l’immagine come se avessimo paura che quanto osservato potesse sfuggire, in realtà rinunciamo ad esplorare il mondo intorno a noi con uno sguardo carezzevole. Oggi, sempre di più i nostri occhi stanno per la maggior parte del tempo fissi sui più diversi dispositivi che hanno occupato la nostra vita e la nostra vista. In tal modo riducono il loro movimento sempre di più rinunciando alla fluidità del movimento. Pensate al fatto che anche quando stiamo per troppo tempo seduti o su un letto, poi il corpo ne accusa.

Rilassamento

Gli occhi hanno bisogno di essere rilassati proprio come noi. Facile dirlo, meno facile praticarlo ma indispensabile. Oggi per ciascuno è importante trovare una modalità che aiuti nel “lasciar andare” le tensioni accumulate nella quotidianità. Il palming è una pratica del Metodo Bates straordinaria per il rilassamento anche perché si entra in contatto con il proprio respiro. Ma non solo il palming, da praticare spesso, specie davanti al computer, bensì tutte quelle pratiche che possiamo svolgere con piacere, dalla Meditazione, per chi è capace, fino alle passeggiate nella natura, o l’ascolto di musica che ci è congeniale o addirittura il giardinaggio e persino fare un dolce per qualcuno che deve arrivare ….

Ognuno di noi ha bisogno di trovare la sua “chiave” che schiude le porte a dei momenti di tranquillità e di serenità, senza tensioni, senza rigidità…senza ansia da prestazione. La torta sarà buonissima anche se non sarà perfetta, la persona cui la offriremo ci donerà un sorriso.

Visione centralizzata

E’ un aspetto che tanti fanno fatica a comprendere in realtà se solo si pensa che gli occhi sono due e senza pensarci , in realtà vediamo 2 mondi, è logico comprendere che di due bisogna farne uno solo per non vedere il mondo “doppio” che non è una bella cosa , si chiama diplopia

Il cervello per poter vivere deve fare di due immagini Uno! Per poter fare questo i muscoli oculari devono lavorare molto ben insieme armoniosamente.
Ci vuole fluidità nel movimento anche perché spesso gli occhi che soffrono di tensioni eccessive o verso l’esterno o verso l’interno, generano altre tensioni muscolari nel collo e nella schiena decisamente pesanti da tollerare specie nell’attività davanti ai diversi mezzi digitali in uso. La potenza dei 12 muscoli deve essere equilibrata senza che nessun muscolo diventi preponderante sugli altri.

Immaginazione e memoria

I nostri occhi possono vedere e “riconoscere” i simboli solo se sono in grado di “ricordarli”, e di andare a cercare nell’archivio della mente e “riconoscere” ciò che si sta osservando. Forse è il concetto più difficile da spiegare ma molto facile da dimostrare nella pratica. Nell’ambito del Metodo Bates, ci sono pratiche che aiutano a utilizzare la memoria proprio per “vedere” meglio quanto si sta osservando.

Ora che abbiamo parlato delle basi del Metodo Bates possiamo anche accennare al grande argomento strettamente legato alle “emozioni”. Infatti, l’aspetto emotivo è fondamentale per avere una buona visione. Spesso l’incapacità di leggere le lettere più piccole in sede di “esame della vista” è solo frutto di una terribile “ansia da prestazione”. Da parte mia in questa fase dei miei incontri spendo un po’ di tempo prima di esaminare la funzione visiva. Invito a bere un bicchiere d’acqua, consiglio di respirare, infine invito all’ascolto del proprio respiro con gli occhi chiusi. Dopo questi preliminari sono perlomeno quasi sicura di aver “risparmiato” parte delle diottrie necessarie a vedere i famosi o meglio i famigerati 10/10 .

Per concludere questo mio breve riassunto sul meraviglioso mondo del “vedere meglio” posso solo dire che tutto si svolge come un viaggio alla scoperta delle proprie possibilità, delle proprie capacità che si credevano perdute.

È un viaggio fatto di scoperte bellissime che spesso contribuiscono al miglioramento della vita stessa e non solo della vista.

Sono parole così simili e in effetti è proprio il senso della che vista ci consente di muoverci nello spazio e nel mondo ed è attraverso la vista che lo scopriamo all’80%.

Il restante 20% se lo dividono gli altri sensi: udito, olfatto, tatto, gusto.

I nostri sensi sono tutti importantissimi per la nostra stessa esistenza e la nostra evoluzione.

Lauretta Canepa

Per rimanere in contatto con noi e ricevere informazioni sugli ultimi articoli, video, webinar ed iniziative pubbliche che proponiamo, lascia qui la tua email