Matrika muove.
Le sette madri della creazione che creano l’alfabeto dell’esistenza.
L’autunno appare impetuoso in una mattina di tarda estate e la pioggia sferza proprio quando un incontro desiderato, ricercato, solleticato a più riprese muta i confini delle proposte precedenti in merito a tematiche e organizzazione della giornata, invitando con forza, urgenza e ossimorica indecisione a chiedersi cosa significhi il prendersi cura, l’ascolto, il movimento o lo stare con quello che c’è, ma soprattutto di chi, di come e del perché prendersi cura. Di se stessi, degli animali umani e non umani che ci stanno a cuore e di altri che incontriamo nel cammino, che in qualche modo risuonano con noi, della madre terra e dei fratelli alberi, laghi, fiumi, montagne e mari, – e di uno spazio condiviso da un’eterogeneità di coindividui alla ricerca di un codivenire.