Gli eventi del 2020 hanno costretto tutti noi a rivedere il senso di alcune parole utilizzate, a volte, con incuria; una di queste è “Resistenza”. Ivano Dionigi ci avverte del rischio di scambiare le parole con vocaboli (parole inanimate) e di confondere la parola con il mezzo di comunicazione. La parola è materia prima, come carbone e ferro, la parola è corposa, consistente, tangibile e ci appartiene. La parola dovrebbe essere usata con cura e con la stessa cura, dovrebbe essere ascoltata. Nella prefazione del testo di Dionigi Gianfranco Ravasi scrive: ”Ci sono voci che, resistendo al tempo, aiutano ad alimentare una nuova speranza nonostante la crisi“. (Dionigi, 2021)