Una pratica alla periferia dei sensi – Padiglione Chiaravalle via San Bernardo Chiaravalle (Milano)

Non preoccupatevi della materialità iniziale di una pratica o della forma che sembra assumere. Lasciatevi guidare dalla forza del suo potenziale: può essere un testo, una poesia, un concetto filosofico, un tessuto, un odore, un movimento, una manciata di terra.” Erin Manning

Una giornata di incontri laboratoriali, con pratiche condotte da Erin Manning, eccezionalmente dal Canada, in collaborazione con ro Heinrich, per condividere la propria ricerca sulle modalità percettive altre.

Pratica 1 sulla visione periferica: Erin Manning – Una tessitura di movimenti (20 minuti circa)

per sperimentare insieme con ciò che si trova alla periferia dei sensi,  con ciò che esclude logiche frontali: una percezione per traverso. (con ampia discussione).

Muovetevi nella singolarità della direzione che prende, non alimentatela eccessivamente, non deve essere tutto, ma sentitela fisicamente. 

Pratica 2: Un’estetica del tracciare: Ro Heinrich – ricerca artistica sul  fermento percettivo per voce e immagini, in conversazione con Erin Manning per ripensare l’essere della  relazione (seguito da discussione).

Pratica 3: Ri-orientamento: Erin Manning:  Leggere e discutere insieme tre brevi testi su tre concetti chiave relativi alle pratiche sperimentate: distantismo, percezione autistica, bianchezza.

Esistono forse diverse modalità percettive per entrare nello spazio della convivialità? Perché dare per scontato che l’ambiente normativo in cui viviamo miseramente – e in cui la bianchezza, l’abilismo, la neurotipicità e le tutte le forme di colonialismo che proliferano per mano del capitalismo razziale – sia proprio il luogo dove ci dovremmo incontrare? E possiamo dire con certezza che questo sia il luogo in cui la vita muore?” (E.M.)

𝗜𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗴𝗿𝗮𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼, 𝘀𝘂 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲.
+ 𝗜𝗡𝗙𝗢 𝗘 𝗥𝗘𝗚𝗜𝗦𝗧𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 > https://www.eventbrite.it/…/biglietti-prospettive-per…
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Erin Manning è direttrice ella scuola di dottorato in arte e filosofia relazionale presso la facoltà di belle arti della Concordia University. È tessitrice, ballerina e coreografa. Dirige SenseLab – un laboratorio che esplora le intersezioni tra pratica artistica e filosofia attraverso la sensorialità in movimento. in un contesto che afferma il valore della neurodiversità e dei modi non normativi di pensare, essere e percepire.

Tra i suoi libri recenti : Always more than One, The Minor Gesture,  For a Pragmatics of the Uuseless e The being of relation (quest ultimo presto in italiano)

Ro Heinrich è una ricercatrice artistica  che lavora con le grammatiche della separabilità e della relazionalità attraverso lingue parlate e non.La sua pratica multidisciplinare registra e intreccia conversazioni e collaborazioni, nella produzione di  filmati e libri. Co-organizzatrice della piattaforma Towards post-extractive cultures  alumna di THIRD, DAS Graduate School Amsterdam e attiva in diversi gruppi di studio che si occupano di pratiche relazionali..