Caro amico geniale,
figlio del vento
e di carni promiscue, mercenarie
annunciato da un fato lungimirante
per merito di profeti eccellenti,
ti rispetto
e saluto la divinità che in te dimora
Namasté.
Rivedo quando ti annunciasti al mondo
e venisti negato, occultato, omesso dalla storia,
I tuoi vati perseguiti, in nome della ragion di stato,
per mano di indegni custodi del tempio.
Ti prendesti il tuo tempo
per crescere in bellezza e vigore
quando ti esposero in evidenza
decretasti un’estetica regale.
Io ti vedo
messaggero del versante scordato
splendere in quattro kappa
una complessità molteplice.
Io ti chiedo
perdona loro perché non sanno quello che fanno
scribi e farisei del pensiero unico
lancia in resta per distruggerti
ignari che dovrebbero anche ascoltarti
Tu lo sai
I dottori del tempio
colgono ciò che sembra
e nella loro angusta realtà
fanno del loro meglio
l’ingenuo realismo della materia
domina insospettato anche le menti più acute.
io ti sento ricordare:
Chi di spada ferisce… Simon Pietro
o di porgere l’altra guancia
e suscitare l’invettiva dei pretesti.
la Vox Populi
blatera litanie di lamento e rivendicazione
abbozza gesti solidali
la lotta all’epidemia, la salvaguardia della popolazione
avanti fino alla vittoria finale.
Non hanno orecchie per ascoltare
l’ignoranza della paura
la dittatura della ragione
la peste emozionale dell’identificazione
rette dal mito patriarcale del controllo.
Non hanno occhi per vedere
la cura cui è sottoposto il mondo
accecati dalla lotta al nemico invisibile
ignari che guarire non sia solo combattere i male
ma liberarsi dal male.
La tua voce sussurra
sottile ma inesorabile
il richiamo della Dea
E io mi chiedo
donne, madri figlie, amanti
dove volteggia il vostro Angelo?
Nulla vi dice, ehm
forse qualcosa non va?
che I conti non tornino?
Tutti insieme appassionatamente
uniti contro il nemico comune
mentre, ad esempio,
890 miliardi persi in un giorno
per le dichiarazioni di un pagliaccio
e le rigidità isteriche di una donna/uomo
Davvero non ti chiedi
dove siano finiti tutti quei soldi?
Segui i soldi e troverai la medicina,
l’opportunità da non perdere,
Il risveglio.
E ancora ti vedo maestro invisibile
messaggero dell’essenziale
costruttore di specchi,
che imponi la quarantena
fermi in casa a specchiarci
nei fantasmi che proiettiamo su di te.
E ancora smascheri
la sorda cecità dei dormienti
coltivare i suoi mostri interiori
così grandi da poter solo coglierne in te
il loro pallido riflesso.
E ancora ti vedo
giustiziere impeccabile
proclamare l’uguaglianza,
potenti e cardinali, vip’s e mendicanti
ciascuno al suo posto
a ciascuno il suo.
E ancora ti sento
recitare inascoltato, appelli di salvazione:
nulla di ciò che viene da fuori di te ti può inquinare
io sono apparenza che ti mostra l’essenza
sono realtà che ti schiude la verità
sei vuoi scorgere lo spiraglio
e accedere oltre lo specchio
ecco la via.
Come Alice, fatti piccola piccola,
alla tua verità accederai senza bagagli
E ancora ricordi:
lascia tutto e seguimi.
Adesso che le chiese sono chiuse
e i tuoi santuari profani ti sono interdetti
che farai?
Passatempi per scacciare la noia
in attesa che tutto torni NORMALE?
Puoi ritirare la delega
la medicina delle responsabilità ti attende
oltre la soglia del tuo tempio interiore
l’unico tempio possibile
dove accenderai il tuo calumet della pace
ti guarderai e finalmente ti vedrai.
Allora non disperare troppo
avrebbe potuto andare anche peggio
bevi la medicina dell’accoglienza di Sé
dell’amore e della benevolenza per te stessa/o
Ora che devi stare lontano dal mondo
e l’altro non può più soddisfare
la bestia ingorda dei tuoi bisogni
godi il vuoto pieno che non fa rumore.
E ancora chino il capo e ti ringrazio
femminino sacro
che mi insegni la forza della debolezza
il coraggio dell’imperfezione
la dignità della paura
e la saggezza per non seguirla
la vanità dei confini
l’impermanenza delle cose.
Mi insegni la rinuncia al mito della guerra
da qualunque parte provenga
quale ne sia il pretesto o la giustificazione,
quali siano le mentite vesti delle quali si ammanta.
Mi insegni la fiducia nell’inconcepibile mistero
che trascende la legge degli umani
e recita a gran voce l’amore compassionevole
per tutti gli esseri senzienti.
E ancora sento la tua voce
che sotto forma di minacciosa infima bellezza
e mi scuoti
dal sogno della valle di lacrime
dell’istituzionalizzazione del trauma
stare male in tanti sembra quasi normale.
E ancora ti accolgo Santa Cura
che vieni con apparenza di malattia
foriera di morte
la morte alla malattia, la morte alla morte
la morte dell’EGO
madre di tutte le malattie, madre di tutte le morti
nell’ amore A-MORS, madre di tutte le guarigioni.
Il Re è Nudo
i potenti si aggrappano ai loro copioni
li vedo, tutti uguali nella sicurezza dei fragili
nella potenza degli impotenti
nella scienza degli ignoranti,
i lacchè si adeguano, servi del loro sonno consensuale,
i normali, gli umili, gli arroganti e i presuntuosi
i diversi e gli emarginati
ciascuno al suo posto
allineati dalle trombe del giudizio.
Il problema se tu,
scompari,
togliti di mezzo
lascia la tua importanza personale
ritorna a casa
e dal morbo che ti appesta
nascerà il fiore, quale che esso sia
dell’arte del dono di Sé
artista, autore, artefice
reso/o alla Suprema. Coscienza.