Negli ultimi 10 anni mi sono concentrata nel creare delle mappe al femminile nel costante confronto e condivisione di vita con donne, fuori e dentro i cerchi di “Shakti Yoga”. Perché ho creato queste mappe? Perché mi mancavano gli strumenti con cui riconoscermi per poter vivere in questa società patriarcale in quanto donna. Per il mio bisogno di orientarmi, di comprendere dove sono e agire a seconda di quello che sento che sto vivendo.
Spontaneamente quindi ho cominciato a creare delle mappe in cui mettermici dentro e sentire: posso vivere la mia vita ora attraverso questa conoscenza, questa pratica, questa consapevolezza, questa percezione… Ciò l’ho fatto in solitaria e in condivisione.
Ora sono in un nuovo ciclo, in cui sento di aprirmi a delle mappe per il genere umano che include uomini e donne e come strumento mi connetto al movimento che disegna Venere con la Terra e la Luna.
Da quando ho memoria ricordo di esser stata molto affascinata dalle stelle, dall’astrologia e dall’astronomia: strumenti a cui le nostre antenate e i nostri antenati hanno dato molta importanza nei millenni. Non casualmente la mia cultura di origine mette in atto una serie di riti e canalizzazioni studiando i moti delle stelle nel giorno della nascita. Ho tale imprinting nella memoria del mio corpo e non mi sorprende se son tanto affascinata dalle stelle.
L’astrologia ha un interessante potenziale sia da un punto di vista razionale – proprio come il meteo, ci può a grandi linee dire se dobbiamo uscire con l’ombrello o con una giacca leggera – ma anche da un punto di vista del cuore: possiamo imparare ad essere abbastanza umili da sentire e percepire nel corpo che pianeti giganti, potenti e brillanti come quelli che abbiamo nel nostro sistema solare, in un qualche modo influiscono su di noi. Pensiamo all’influsso della Luna che ha sulle partorienti, sul ciclo mestruale delle donne, sulle maree…
Quindi, perché non mettersi nell’ordine delle idee e del percepire che anche questi pianeti possano influenzare i nostri corpi?
Il movimento che ho fatto in questi ultimi anni è stato quello di passare da uno studio di astrologia dedicato a me, al mio personale piano natale, ad osservare il disegno dei pianeti nell’universo in cui abito. In particolar modo, accompagnata da veri astrologi e astrologhe (io non mi definisco assolutamente tale), ho avuto la possibilità di osservare il meraviglioso disegno che Venere compie intorno al sole connettendosi in maniera sincronica con la Terra e la Luna in momenti particolari. Questo movimento magicamente crea nella nostra galassia un fiore, il Fiore di Venere che segue il codice della Proporzione Aurea.
Guarda il video della creazione del fiore di Venere
Abbiamo dunque un’ulteriore ciclo oltre a quello della Luna: il ciclo di Venere. Proprio come la Luna ci porta degli insegnamenti, anche Venere ciclicamente ci trasmette qualcosa. Da questa consapevolezza ho percepito il bisogno di creare rete e di creare coscienza collettiva insieme partendo da ciò che la Voce di Venere ha da dirci.
Infatti, dopo un decennio dedicato ad onorare il femminile in me e nelle donne ciclando con la Luna, ora sento l’urgenza di creare rete per ciclare con Venere.
Perché Venere?
Perché è stata adorata onorata accolta e rispettata già millenni fa, se non prima, dalle tradizioni ancestrali che ci riportano una meravigliosa connessione fra il ciclo di Venere e la storia di Inanna, un’antica Dea Sumera.
Il mito di Inanna e la sua discesa nel Mondo di Sotto
Il ciclo di Venere è legato all’antico mito sumero di Inanna che narra la discesa della Dea nell’inframondo dove può entrare solo se spogliata di tutti i suoi averi e poteri, per morire… e risorgere.
Inanna, attraverso il suo cammino, ti apre la possibilità di scoprire in te i misteri che si presentano all’entrata di ogni portale del viaggio iniziatico: sono 7 portali a scendere e 7 portali a risalire. Queste sette porte corrispondono ai sette chakra e alle sette congiunzioni che Venere fa con la Luna calante e crescente: momenti di grande intensità indicibile che possono aver bisogno di ascolto, consapevolezza e amore. Questo mito di 5000 anni fa, ci porta in luoghi della nostra psiche che non sono stati colonizzati e addomesticati. Luoghi dimenticati e forse in rovina in cui però le narrazioni patriarcali non hanno lasciato un segno profondo. Il mito di Inanna in sincronia con il transito di Venere, ti porta a riconoscere questa parte in te esiliata, separata dalla psiche e dal corpo. Questa parte è LEI, la tua voce, la tua essenza femminile, che “è” sempre, sempre è stata e sempre sarà, perché LEI è creazione. LEI è Shakti, il principio femminile nelle donne e negli uomini, in tutto.
Il secondo petalo si è aperto
Dall’osservazione del cielo da parte delle nostre antenate è quindi emersa una meravigliosa storia d’amore fra Venere e la Terra che disegna un fiore a cinque petali nell’universo ogni 8 anni. Un petalo si apre in 18 mesi: il primo di questo ciclo si è aperto a giugno del 2020 e si è chiuso a dicembre del 2021.
ll secondo petalo, apertosi a gennaio 2022 è sostenuto dall’energia della costellazione del Capricorno, un segno di Terra preciso e attento che ricorda nel suo corpo la saggezza della crona e la coscienza arcaica.
Venere trasmettendoci bellezza e armonia attraverso il codice della Proporzione Aurea, ha la capacità di prendersi cura, di dare un senso di contenimento e sicurezza. Non a caso, ogni cinque anni, lei guarda sempre la stessa costellazione: primo petalo in gemelli, secondo in capricorno, terzo in leone, quarto in ariete e quinto in scorpione.
Lo fa tutte le volte e questo ci dona sicurezza, possibilità di esplorare ogni otto anni la nostra vita nello stesso imprinting ma con una consapevolezza diversa e quindi con un desiderio diverso di focalizzare l’energia. Proprio come si sono susseguite le stagioni sulla Terra, insegnando all’essere umano a preparare la terra, seminare, prendersi cura, raccogliere i frutti e conservarne i semi per l’anno successivo.
Nel giugno del 2020 si aprì il primo petalo del nuovo ciclo di 8 anni di Venere in Gemelli, un segno di aria, che ci ha insegnato a volare nella superficie, a viaggiare collezionando informazioni, facendo rete, creando possibilità come il vento che trasporta il polline.
A gennaio Venere ha aperto il secondo petalo in Capricorno: un segno di terra che comincia a dare corpo a tutte le informazioni raccolte dai Gemelli, discerne, sceglie, mantiene l’energia e un certo livello di sobrietà (inteso come prendersi cura di quello che c’è) per dare corpo al desiderio che si è innescato nel giugno del 2020, che sia stato consapevole o no.
Per questo sento l’importanza di ciclare con Venere in collettivo e sincronizzarci alla meraviglia e alla possibilità che ci dà per entrare coscientemente a contatto con il nostro desiderio e trasmutarlo un passo alla volta.
Se cicliamo in collettivo, presenti al corpo e al cuore, il tutto assume potenza, perché Venere è relazione: prendersi cura di noi stesse e degli altri.
Lo spazio intimo della Terra
Se osservi questa immagine, noterai che Venere è nello spazio intimo della Terra in cui fondamentalmente fa da “filtro” all’energia solare, che è vita. Il sole illumina l’oscurità della terra passando attraverso la frequenza di Venere, questa meravigliosa bellezza che crea con la Proporzione Aurea. Il sole entra nella terra, nel nero, nel primordio, in Kali, dentro ad una sostanza scura in cui tutto è possibile.
E cosa accade? Dato che il Sole passa attraverso l’energia di Venere, i suoi raggi hanno il potenziale di trasmutare il potenziale primordiale della Terra in bellezza; noi siamo parte di questa bellezza essendo parte della natura.
Sorelle e fratelli del cavolo, del girasole, della conchiglia, del germoglio…
Le Voci di Venere e Marte
“Portare consapevolezza tra il principio femminile e il principio maschile è la porta per un rinnovamento della nostra energia creativa che genererà nuove realtà per la tua vita.”
– Paloma Todd –
Se riosserviamo l’immagine dei pianeti, possiamo notare che Marte è l’interfaccia con l’esterno in cui c’è la cintura degli asteroidi, Giove, Plutone, la cintura degli asteroidi Nettuno, Saturno…c’è tutto l’universo lì fuori.
Marte è al confine e ci parla proprio di confini: li so mettere, in che modo, quanto faccio entrare, quanto riesco a dire no rimanendo connessa al cuore.
Il cuore è Venere e vive nel corpo…
L’astrologia non vuole più stare solo nella testa, vuole scendere nel corpo. Venere è corpo perché è la nostra capacità di relazionarci a noi stesse e agli altri e questa nostra capacità sta nel cuore, nei sentimenti, nell’affettività.
E’ estremamente importante il dialogo creativo e curativo che s’instaura fra Venere e Marte che diventa seme per una nuova capacità di osservare le nostre relazioni (interne ed esterne) e i nostri processi creativi. È il viaggio al cuore di questa conversazione, tra la nostra voce maschile e la nostra voce femminile, in cui troviamo la perla della nostra saggezza.
Una perla ogni petalo che si apre…
Nadeshwari Joythimayananda
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