La civiltà delle montagne è basata sulla cultura delle Madri Antiche. Un sistema di pensiero e di azione strettamente legato al territorio che sapeva estrarne le risorse di sopravvivenza senza depauperarlo, imponendosi delle regole di limite e creando quello che generazioni di economisti blasonati tentano invano di costruire: il ciclo chiuso produzione-consumo-riciclo-trasformazione. Modelli di vita non sessisti, basati sulla condivisione e sui bisogni della comunità che venivano prima di quelli del singolo. Strutture sociali che sapevano rinunciare allo sfruttamento dell’ecosistema, e all’occorrenza riuscivano anche a tornare indietro a livello tecnologico, se l’ambiente lo richiedeva. Perché la Terra è la base della nostra sopravvivenza ed è la prima risorsa che va conservata, anche se gli esseri umani devono rinunciare al proprio benessere.