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Consciousness development

Spazio di dialogo e condivisione transculturale.

Nella storia l’essere umano ha cercato o è rimasto nella meraviglia del silenzio.

Oggi qualcuno continua ad esplorare… E tu?

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“Cartografie dell’avvenire” – Introduzione a Matrika Consciousness Development n°17

Con quali emozioni abbracciare chi ha paura e trema, come stare con chi si sente frammentato? E come leggere chi scrive dal fronte. Alcune poesie arrivano dal confine, le parole arrivano, chi le ha scritte non c’è più. L’eterna discordia che sembra necessaria alla fede nel nulla. C’è un’umanità migrante, milioni di feriti a morte dalla Storia, e una continua ricerca di rifugio. E c’è il Progresso, questo mostro acefalo che si nutre del sangue della terra, la nostra ignoranza. Mostro di cui abbiamo talmente paura che preferiamo venerarlo. Ci chiediamo come si possano amare dei figli (o delle figlie) che uccidono la propria madre e poi ne stuprano il cadavere. Se è vero che siamo figli (e) della terra. Gli sciamani resistono, hanno stomaci forti. Per quanto ancora? E poi, un maestro o un guaritore di una certa tradizione non può essere ricodificato in un’altra, non può svolgere la medesima funzione se sradicato. Ma possiamo imparare. Possiamo fare i conti con chi siamo, onorare le differenze, arricchendoci nel dare indietro. Noi che esportiamo democrazia, demagogia, o meglio tirannia -come sapeva bene Platone… abbiamo le mani bucate, le promesse ci sfuggono di mano. Potenziamo allora la nostra parte distruttiva, cerchiamo

Sii ciò che sei

Non importa che ti si veda o no, né che tu faccia la tua cosa da solə o siate in tantə a farla. Tu fai la tua parte. Questo è ciò che conta.  Quando mi sveglio la notte c’è sempre un buon motivo. Qualcosa chiede di uscire e di essere ascoltato.  Cosa c’è? Sono in ascolto? C’è qualcosa che dovrei dire a qualcuno?  Sì solo una piccola cosa. 

L’apocalisse del senso

Ho recentemente visto il meraviglioso film sull’esperienza di Deligny nella sua “zattera sui monti” con i bambini autistici, “Ce gamin, là”[9] (Quel ragazzino, là) in cui il “più piccolo gesto” è portatore dell’inaspettata e imperfetta grazia del nonnulla nel tentativo di creare guadi, invece che ponti linguistici verso l’alterità.  Vedendo il film veniva da augurarsi: “Che la postura del più piccolo gesto diventi una risposta efficace ai grandi gesti della modernità imperiale coloniale che stanno causando tanta sofferenza e morte!”

Gli sciamani hanno stomaci forti

Nel panorama contemporaneo si manifesta un paradosso tutto sommato affascinante: da un lato, l’Occidente si colora sempre più di sfumature di ateismo, mentre dall’altro cresce l’interesse per spiritualità alternative e pratiche sciamaniche. Spesso confrontandomi proprio con e attraverso il “Mondo” Matrika sento di non capire bene io dove e come mi posiziono all’interno di questo dibattito. Ho letto il libro di Stefano De Matteis; “Gli sciamani non ci salveranno” proprio perché ero interessato a capire meglio come si sta strutturando da un punto di vista degli studi antropologici questo dualismo.

Cento nomi per l’autismo

In una recente conversazione con la favolosa autrice Katherine May nel suo podcast, “How We Live Now”, abbiamo ipotizzato che ci potrebbero essere centinaia di nomi diversi da “autismo”, tutti preferibili  al problematico termine adottato da Eugene Bleuler. Naturalmente, quando nel 1908 lo psichiatra svizzero Eugene Bleuler, noto per aver coniato un numero significativo di termini alle nostre moderne narrazioni sulle malattie mentali, diede il nome di “autismo” a una curiosa condizione prevalentemente caratterizzata da un ritiro in se stessi, non poteva prevedere che quel nome sarebbe attecchito a tal punto.

Di cosa parliamo quando parliamo di ecofemminismo

L’ecofemminismo è un ramo del femminismo che include nelle sue lotte anche i diritti della natura: quando si parla di ecofemminismo, stiamo descrivendo una lente con la quale osservare la realtà intorno a noi, e attraverso la quale tutte le gerarchie che siamo abituate a considerare “normali” (sia quelle di cui ci accorgiamo, sia quelle che ancora non riusciamo invece a scorgere) immediatamente si frantumano. È una lente molto bella e potente, che è in grado davvero di mandare in pezzi la sistematicità che porta avanti anche la nostra stessa vita quotidiana.

Mappe – Territori

Figure dell’etica Se non c’è un’Apertura, se non c’è una Figura che si staglia all’orizzonte dell’esperienza, non nasce nessun sapere. Figura è una soglia, un muro di fango che si conforma al sigillo, all’impronta, luogo nel quale si coagulano emozioni, esperienze, sensazioni, parole esplicite ed implicite. Carlo Sini 

Totem. Uno studio delle memorie conosciute e sconosciute racchiuse nel corpo , attraverso una mappatura di sensazioni

Come possiamo identificare la risonanza delle stratificazione del passato racchiusa nel momento presente e riconoscere il suo impatto sul modo in cui ci muoviamo e sul nostro processo decisionale? Il nostro modo di muoverci è forse un costante riconoscere, risuonare e rivivere elementi del nostro passato? In che modo il nostro passato definisce il nostro senso di identità?

Eventi

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